LUSSAZIONE DI CLAVICOLA: CAUSE E TRATTAMENTO
- Dr. Luca Dei Giudici
- 2 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min
L’articolazione acromionclaveare è formata da una porzione della scapola (acromion) e dalla clavicola. Lussazione di spalla (gleno-omerale) e lussazione acromionclaveare sono spesso confuse l’una con l’altra. In verità sono due condizioni patologiche ben differenti.
LUSSAZIONE DI CLAVICOLA: ANATOMIA E CLASSIFICAZIONE

La spalla è composta da tre ossa: la scapola, l’omero, e la clavicola. La parte della scapola che forma la parte superiore della spalla è chiamata acromion. L’articolazione acromionclaveare si forma dalla contrapposizione tra l’acromion e la clavicola, stabilizzata da diversi legamenti e dalla capsula articolare. Questa è una sorta di manicotto che racchiude l’articolazione e le sostanze fluide che la nutrono e la lubrificano. Due legamenti extrarticolari, i coracoclavicolari (conoide più mediale e trapezoide più laterale) mantengono in basso la clavicola ancorandola ad una sporgenza ossea della scapola chiamata coracoide. Le lussazioni di quest’articolazione sono classificate a seconda di quanti legamenti sono lesionati.
Il grado più lieve consiste in un semplice allungamento. Scientificamente questo tipo di lesione è riconosciuto come grado 1.
La lussazione di grado 2 consiste in una rottura dei legamenti capsulari e in una stiramento dei legamenti coracoclavicolari.
Una rottura completa di tutti i legamenti corrisponde ad una lussazione AC di grado 3. Questo un’alterazione del profilo anatomico e maggiore dolore.
Esistono anche i gradi 4, 5, e 6 con una accentuazione della gravità e con uno spostamento maggiore dell’estremità laterale della clavicola.

LUSSAZIONE DI CLAVICOLA: CAUSE E SINTOMI
La causa più comune di lussazione è una caduta sulla spalla. La scapola viene spinta verso il basso e la clavicola, essendo articolata alla gabbia toracica (allo sterno), non può muoversi abbastanza per assecondare il movimento. Si sviluppa, quindi, un carico eccessivo sui legamenti, portandoli alla rottura e sviluppando la lussazione. In alcuni casi può svilupparsi una frattura. Uno studio pubblicato dal dr. Luca Dei Giudici riguardo l’epidemiologia e le cause di questi eventi è consultabile cliccando qui.
I sintomi variano da un lieve fastidio fino ad un dolore intenso con impotenza funzionale. I gradi 2 e 3 possono causare infiammazione e gonfiore. Nelle lussazioni più gravi, si può percepire una sensazione di scroscio e una notevole tumefazione.
La diagnosi si ottiene con l’esame fisico e la palpazione dell’articolazione tramite test dedicati. La radiografia completerà il percorso diagnostico permettendo di definire la gravità della lussazione, e di escludere eventuali fratture. Talvolta la radiografia viene effettuata tenendo un peso tra legato al polso, ed eseguita anche sul lato sano per poter eseguire il paragone e identificare meglio i gradi più bassi.
LUSSAZIONE DI CLAVICOLA: TRATTAMENTO

Il trattamento per le lussazioni di grado 1 e 2 consiste in antinfiammatori e in un breve periodo di riposo funzionale utilizzando un tutore, seguito da un programma di riabilitazione. Per le lussazioni di grado 4, 5, e 6 è consigliata una chirurgia di stabilizzazione o di ricostruzione legamentosa.
Il trattamento delle lussazioni di grado 3 è controverso. Molti studi hanno mostrato che non vi è differenza tra un trattamento chirurgico ed uno conservativo. Anche con la chirurgia, una tumefazione potrà persistere e una parte dei pazienti operati potrà avere bisogno di una successiva operazione. Altri studi invece dimostrano come sia efficace ed indicato trattare queste lesioni per prevenire ulteriori futuri danni a carico della spalla e risolvere meglio il quadro sintomatologico, soprattutto in pazienti sportivi e con alte richieste funzionali.
Le conseguenze di una lussazione dell’articolazione acromioclaveare non trattata sono una degenerazione più veloce del normale, portando dolore e artrosi. Questo processo può verificarsi in anni ma talvolta può accadere precocemente.


Diverse e varie sono le tecniche chirurgiche, e diversi tipi di strumenti sono adottati per mantenere in posizione corretta le ossa (viti, placche, fili ad alta resistenza, tessuti sintetici, preparati legamentosi, bottoni e così via), con l’obiettivo di mantenere stabile ed elastica l’articolazione. Discorso sovrapponibile si può applicare ai casi di frattura. Per alcuni strumenti potrebbe essere indicata la successiva rimozione. In una delle sue pubblicazioni, il dr. Luca Dei Giudici ha affrontato anche la tematica della frattura di clavicola; è consultabile a questo link.
LUSSAZIONE DI CLAVICOLA: RIABILITAZIONE
Se non si dovesse avere bisogno della chirurgia la rieducazione motoria inizierà non appena scompare il dolore con un programma di rinforzo muscolare, mantenendo il braccio sotto il livello delle spalle e rafforzando i muscoli della cuffia dei rotatori e della scapola. Nella maggior parte dei casi il dolore scompare entro le 3 settimane. Il recupero completo si avrà nel giro di 6 settimane per le lussazioni di grado 2 e nel giro di 12 per quelle di grado 3. Nei casi trattati chirurgicamente, invece, si indosserà un tutore dai 15 ai 30 giorni. Al termine del periodo di immobilizzazione, i cicli di fisioterapia saranno focalizzati nel controllo del dolore, dell’infiammazione post chirurgica e del recupero del movimento. Dopo circa 3 mesi, potrà iniziare il rafforzamento attivo dei muscoli. Gli esercizi saranno finalizzati al miglioramento della forza e del controllo dei muscoli della cuffia dei rotatori e della scapola.
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