SOFFRIRE DI TENDINITE
- Dr. Luca Dei Giudici
- 9 mag 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Hai una routine di allenamento. Ripeti gli stessi esercizi di continuo, oppure il tuo lavoro richiede l’esecuzione di movimenti ripetitivi per tutta la giornata. Quale che sia la ragione, il tuo corpo continua a caricare gli stessi muscoli e tendini e questo può portare allo sviluppo di dolore.
LA TENDINITE
La tendinite può realizzarsi in ogni parte del corpo. I muscoli si inseriscono all’osso grazie ai tendini, e la giunzione osteotendinea (entesi) si può infiammare a seguito di stress ripetuti. Va sottolineato che tendinite e tendinosi, o tendinopatia, sono entità leggermente diverse. La tendinite è, per definizione, uno stato infiammatorio con microlesioni strutturali. La tendinosi, invece, è il termine con il quale si indica la degenerazione delle proteine collagene nel tendine, che si sviluppa a seguito di stress ripetuti per mancanza di un adeguato tempo di recupero utile alla guarigione. Entrambe si presentano con una sintomatologia simile.
PERCHE' FA MALE
Dolore e debolezza, in alcuni casi anche rigidità articolare, sono comuni. Il dolore tende a peggiorare con alcuni movimenti, quelli in grado di caricare maggiormente il tendine interessato. La causa della tendinite è spesso identificabile proprio grazie ai sintomi e a come possono essere evocati. Se, ad esempio, il dolere viene avvertito nella regione esterna del gomito ogni volta che si usa un martello o un cacciavite, è molto probabile che si tratti di epicondilite e che sia proprio quello specifico movimento, spesso parte di un lavoro manuale, a esserne la causa. Similmente, se il dolore è avvertito nel calcagno o alla caviglia durante o dopo una corsa, è possibile che si soffra di una ridotta mobilità o stabilità della caviglia e che questa si ripercuota sull’esecuzione del movimento, andando ad irritare il tendine con ogni appoggio del piede. Prestare molta attenzione a quando, come, e dove si sviluppa il dolore può essere quindi il modo migliore per identificare la causa dei sintomi.

Siti più comuni di tendinite includono le caviglie (tendini peronieri, tibiale posteriore, e Achilleo), la spalla (cuffia dei rotatori), e il gomito (epicondilite e epitrocleite). In alcuni casi, articolazioni più piccole possono subire un carico eccessivo e sviluppare sintomi in maniera secondaria, quindi essendo vittime di un problema posturale o di stabilità che affligge articolazioni e muscoli più grandi posti a monte. Per questo motivo, è sempre necessaria una valutazione completa del movimento e del gesto specifico, sportivo o lavorativo, durante il quale si sviluppa il dolore.
COSA SI PUO' FARE?
Se il trattamento è diverso in base alla parte corporea affetta (e al singolo paziente), in linea di principio si deve mettere la zona interessata in scarico dagli stress per ridurre il dolore, utilizzare il ghiaccio per ridurre l’infiammazione, e praticare delle leggere mobilizzazioni tissutali o massaggi per stimolare la circolazione e l’attività cellulare, e mantenere la mobilità articolare con esercizi specifici. Successivamente si inizieranno attività dolci di stretching e potenziamento eccentrico del muscolo interessato, seguite da attività in carico concentrico. Si deve ricordare che è estremamente importante la ricerca di possibili altre sedi di debolezza e sofferenza. Trattare con un rinforzo esclusivamente il tendine affetto da tendinite può non bastare a risolvere la causa primaria, come nel caso di una insufficienza della muscolatura interscapolare in un contesto di tendinopatia della cuffia dei rotatori.

L’atteggiamento corretto è quindi mettersi in riposo funzionale e sottoporsi ad una valutazione specialistica, per poter correttamente identificare il problema di cui si soffre, la sua sede, e aver impostato una linea di trattamento globale e, a quel punto, definitiva. Inoltre, non è da sottovalutare il riposo notturno e la nutrizione, poiché raggiungere il fabbisogno di vitamina C e zinco, per esempio, è importante per una corretta sintesi endogena del collagene, ed un buon sonno è importante per i processi di guarigione.
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