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DISTORSIONE DI CAVIGLIA: CAUSE E TRATTAMENTO

  • Immagine del redattore: Dr. Luca Dei Giudici
    Dr. Luca Dei Giudici
  • 27 apr 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 24 mag 2021

La distorsione di caviglia è un trauma frequente, per il quale si possono sviluppare lesioni ai legamenti e, più raramente, fratture. La riabilitazione gioca un ruolo fondamentale per il corretto recupero, tuttavia alcuni pazienti possono lamentare un dolore persistente che può associarsi ad un senso di instabilità durante la marcia, anche a distanza di alcuni mesi dal trauma.


DISTORSIONE DI CAVIGLIA: RICHIAMI ANATOMICI

La caviglia è formata da tre ossa: il perone e la tibia, che sono le due ossa della gamba, e l’astragalo, un osso del piede sopra il calcagno (che forma il tallone). La particolare forma di quest’articolazione, unitamente ai legamenti che la circondano, conferiscono alla caviglia una notevole stabilità e resistenza, in grado di sopportare due volte il peso del corpo, camminando, e fino a otto volte quando corriamo.

I legamenti che contribuiscono maggiormente a queste proprietà sono situati sui lati, esterno ed interno. Esternamente troviamo: il legamento peroneo astragalico anteriore (LPAA, che si lesiona nella quasi totalità delle distorsioni di caviglia); il legamento peroneo calcaneare; il legamento peroneo astragalico posteriore. Internamente, invece, è presente il legamento deltoideo, a ventaglio.


Queste strutture possono essere coinvolte nella distorsione in inversione del piede
Legamenti e tendini della caviglia, lato interno del piede

Queste strutture possono essere coinvolte nella distorsione in eversione
Legamenti e tendini della caviglia, lato esterno del piede


DISTORSIONE E SINTOMI: CAUSE


La lesione più frequente riguarda il legamento peroneo astralgico anteriore
Meccanismi di lesione durante la distorsione di caviglia

Nonostante la grande stabilità, la caviglia può muoversi ampiamente. Il piede può essere portato verso l’alto (movimento di flessione dorsale o estensione), verso il basso (movimento di flessione plantare), inclinato verso l’interno (supinazione o inversione), e verso l’esterno (pronazione o eversione). La distorsione rappresenta la sollecitazione eccessiva, un eccessivo movimento, che affligge sia i legamenti che la capsula articolare a causa di una posizione scorretta del piede rispetto alla gamba durante il passo. Il peso del corpo, non essendo sostenuto correttamente dal piede, accentuerà il grado di spostamento della caviglia; quando la forza della distorsione supera la resistenza degli stabilizzatori (legamenti e/o osso) si sviluppa una lesione. Il tipo di distorsione più comune avviene con il piede inclinato verso l’interno, causa di rottura del legamento peroneo astragalico anteriore. Il movimento opposto, invece, causerà la rottura del legamento deltoideo.


DISTORSIONE E SINTOMI: SINTOMI E FATTORI DI RISCHIO

A seguito di una distorsione la caviglia diventa dolorosa e gonfia, presentando saltuariamente un ematoma. Il paziente avvertirà difficoltà a camminare ed appoggiare il piede per terra. Se si sviluppa una frattura il dolore sarà notevole, e facilmente evocabile, e la deambulazione sarà pressoché impossibile. Le sedi più spesso interessate da frattura sono il malleolo laterale e la base del quinto osso metacarpale. Un altro sintomo da non sottovalutare è l’instabilità. La criticità di questa condizione è che può insorgere anche nelle settimane o nei mesi successivi al trauma (spesso i primi due).

Sono stati riconosciuti anche fattori di rischio per la distorsione di caviglia. Ad esempio: la lassità costituzionale, le alterazioni strutturali del piede (come il retropiede varo), le alterazioni anatomiche delle ossa del piede (come le coalizioni tarsali), la corsa su terreni accidentati, e l’uso di calzature non adatte.


DISTORSIONE DI CAVIGLIA: DIAGNOSI

La diagnosi di distorsione di caviglia è principalmente clinica. In alcuni casi, però, è impossibili riuscire a visitare accuratamente il paziente, sia per il dolore che per il gonfiore. Una radiografia è spesso utile per escludere l’esistenza di fratture; in particolare sono da prescriversi in tutti quei pazienti che non sono in grado di fare 4 piccoli passi sulla caviglia che ha subito il trauma. Questo esame potrà anche fornire segni indiretti di lesioni ai tessuti molli. Altri esami (risonanza magnetica, TC, o ecografia) sono eseguite in una minoranza dei pazienti per valutare la presenza di una lesione a carico dei legamenti o della cartilagine.

Si possono distinguere tre gradi di distorsione di caviglia. Nella distorsione di primo grado i legamenti hanno subito un allungamento anomalo senza rompersi. Nella distorsione di secondo grado, uno o più legamenti hanno subito una rottura parziale. Nella distorsione di terzo grado, invece, si è sviluppata una rottura completa in uno o più legamenti. Questi sono i casi in cui, al fallimento di un primo approccio terapeutico conservativo, può essere utile un trattamento chirurgico.


La chirurgia è utile nei casi più gravi e che provano instabilità
Stadiazione delle distorsioni in base all’entità del danno

DISTORSIONE DI CAVIGLIA: TRATTAMENTO

Il trattamento iniziale per una distorsione di caviglia è sempre conservativo, di norma diviso in tre fasi. La prima fase rappresenta la prima settimana dal trauma, ed è caratterizzata da riposo funzionale, l’adozione di stampelle, e l’applicazione di un tutore. Inoltre, va tenuta la gamba sollevata ed usata la borsa del ghiaccio per i primi 3 giorni (da tenere per 15 minuti per minimo 3 volte al giorno); possono essere utili farmaci antidolorifici. La seconda fase si sviluppa tra la prima e la terza settimana dal trauma. Questa è caratterizzata dalla fisioterapia, con l’obiettivo di ridurre il dolore e il gonfiore, recuperare propriocezione e forza muscolare, e prevenire le recidive.

Il recupero della propriocezione è fondamentale, volta a stimolare le terminazioni nervose che informano il nostro cervello circa la posizione del nostro corpo. I tessuti attorno alla caviglia sono molto ricchi di queste terminazioni nervose, e la loro riabilitazione migliora notevolmente il senso di stabilità percepito dal paziente. Non è generalmente possibile tornare ad una normale attività sportiva prima delle tre settimane dal trauma

Il trattamento chirurgico è indicato per quei pazienti che lamentano una instabilità cronica della caviglia, non risolta dopo 3 mesi di fisioterapia. L’instabilità di caviglia si manifesta con un senso d’insicurezza quando si cammina; anche indossare delle scarpe con un tacco alto può peggiorare la sensazione d’instabilità. La chirurgia ha lo scopo di ripristinare la stabilità, ma rimane fondamentale eseguire un appropriato programma riabilitativo post-chirurgico che può durare anche diversi mesi.


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