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  • Dr. Luca Dei Giudici

CUFFIA DEI ROTATORI: ROTTURA E TRATTAMENTO

La lesione della cuffia dei rotatori è una delle più frequenti cause di dolore alla spalla. Limita attività quotidiane come pettinarsi i capelli, allacciarsi il reggiseno, o portare un bicchiere alla bocca.


CUFFIA DEI ROTATORI: TIPI DI LESIONE


La cuffia dei rotatori è formata da 4 tendini: sopraspinato, sottospinoso, sottoscapolare e piccolo rotondo
Anatomia della spalla

La cuffia dei rotatori è formata dai tendini di quattro muscoli: il sottoscapolare, il sovraspinato, il sottospinoso, e il piccolo rotondo. Lavorando in sinergia svolgono la funzione di sollevare e ruotare il braccio.

Le lesioni della cuffia dei rotatori possono essere di tipo parziale, e svilupparsi sul versante superiore (parziale bursale) o sul versante inferiore (parziale articolare), oppure di tipo completo. Il meccanismo che porta a rottura uno di questi tendini può essere traumatico oppure degenerativo. Le lesioni degenerative sono causate da movimenti ripetuti sopra la testa e da un ridotto afflusso di sangue (già fisiologicamente inferiore , e ridotto maggiormente da malattie sistemiche). Si associa frequentemente un quadro di infiammazione (tendinite) con borsite, cui inizialmente vi si riferiva con il termine di periartrite.


CUFFIA DEI ROTATORI: SOGGETTI A RISCHIO E SINTOMI

Si trovano a più alto rischio di sviluppare queste lesioni: persone sopra i 50 anni; chi solleva pesi ripetutamente oltre il livello della spalla, e chi tali pesi li solleva oltre il livello della spalla e dietro la testa.

Sono sintomi tipici:

  • Il dolore alla spalla. Compare inizialmente durante le attività, soprattutto le rotazioni, per poi essere presente anche a riposo, e infine anche di notte.

  • La limitazione progressiva del movimento (che può eventualmente essere poco disabilitante quando la spalla sia ancora “equilibrata” nonostante la lesione.

  • La riduzione della forza.

  • Sensazione di scatti, scrosci, e “rumori”, durante il movimento


CUFFIA DEI ROTATORI: DIAGNOSI

La risonanza magnetica è l'esame più appropriato per le diagnosi di rotture della cuffia dei toratori
Lesione del sovraspinato, indicata dalla freccia

La diagnosi di lesione della cuffia dei rotatori è basata sull’anamnesi e sulla valutazione clinica tramite test funzionali specifici Gli esami radiologici risultano comunque necessari. Le RX sono fondamentali per escludere patologie ossee. La RM (Risonanza Magnetica) permette la conferma della diagnosi, lo stato delle altre strutture articolari, e soprattutto di definire se la lesione sia riparabile.







CUFFIA DEI ROTATORI: TRATTAMENTO

Il trattamento conservativo serve a migliorare la sintomatologia ma non permette il recupero della forza. Si avvale di riposo, modifiche comportamentali, antidolorifici, e fisioterapia (soprattutto in acqua). Si evitano i rischi tipici di un intervento, ma non necessariamente si recupero il livello di attività, e si può favorire il peggioramento della lesione.

Il trattamento chirurgico della rottura della cuffia dei rotatori viene preso in considerazione in presenza di dolore continuo, e in condizioni particolari come le lesioni traumatiche, e quelle in pazienti giovani. L’intervento, che può essere a cielo aperto o in artroscopia, consiste nell’inserire nuovamente il tendine sull’omero nella sua inserzione anatomica tramite delle ancore munite di fili di sutura. Vengono fornite al paziente tutte le condizioni per le quali la biologia possa creare un tessuto di riparazione valido ed efficace. Poiché è questo tessuto, e non i fili di sutura, a determinare la buona riuscita della riparazione, la spalla deve essere immobilizzata e protetta per tutto il tempo necessario.


CUFFIA DEI ROTATORI: IL CAPO LUNGO DEL BICIPITE

L'intervento viene comunemente eseguito in artroscopia e dura in media 30 minunti
Riparazione della cuffia dei rotatori

Un ulteriore tendine, il tendine del capo lungo del bicipite, verrà spesso sezionato volontariamente e non riparato. Questa procedura (tenotomia del bicipite) viene praticata in quanto il tendine in questione è spesso degenerato, è causa di infiammazioni ricorrenti molto dolorose. Ha un’influenza marginale sulla forza del braccio. In alcune casi è possibile far seguire alla tenotomia la riparazione del tendine (tenodesi). Si evita così anche l’unica complicanza possibile della procedura, ovvero la formazione di una tumefazione sul braccio (segno di Popeye) per discesa del ventre muscolare.


CUFFIA DEI ROTATORI: RIABILITAZIONE

La riabilitazione post chirurgica risulta fondamentale e necessita di una dedizione assoluta da parte del paziente, pena il fallimento della riparazione e la ripresa dei sintomi. Generalmente il tempo che intercorre tra la chirurgia e la guarigione completa è di circa 5 mesi. Il periodo iniziale, il più delicato e cauto, dura circa 1 mese e richiede l’adozione di un tutore in abduzione a 15°. A seguire, in base alle fasi previste dal protocollo riabilitativo, si susseguiranno esercizi di ginnastica passiva, poi attiva (entrambi sia a secco che in acqua), esercizi per il recupero delle forze, ed eventuali farmaci. La ripresa della guida avviene, invece, intorno al 40° giorno. Al termine della riabilitazione ci si può aspettare una spalla non dolorosa, che si muove in maniera completa, e che permette una ripresa più che accettabile delle attività lavorative e ricreazionali.


CUFFIA DEI ROTATORI: COMPLICANZE

La chirurgia della cuffia dei rotatori, per quanto oramai poco invasiva, può presentare alcune complicanze. Vanno ricordate le infezioni (la cui presentazione è ridotta dall’uso di antibiotici prima dell’intervento), la rigidità (per la quale andrà corretto il programma riabilitativo in atto), lesioni del nervo circonflesso (evento rarissimo).

Esiste, in ultimo, la possibilità che il tendine riparato si rompa di nuovo, o che si sviluppi una nuova lesione simile sulla stessa spalla. La nuova rottura (recidiva o rirottura della cuffia dei rotatori) può dipendere dalla scarsa qualità del tendine che si è riparato, da una riabilitazione eseguita male che ha permesso lo sviluppo di forze eccessive sulle suture quando il tendine non era ancora guarito, o da una riparazione in cui la sutura è stata eseguita con una tensione eccessiva. Tendini di scarsa qualità, un maggiore infarcimento grasso, un muscolo molto ridotto di volume, sono fattori che aumentano il rischio di una nuova rottura.


CUFFIA DEI ROTATORI: PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE

Il dr. Luca Dei Giudici è autore di diverse pubblicazioni a tema cuffia dei rotatori, nonchè di numerose partecipazioni congressuali nazionali e internazionali. Sono consultabili cliccando sui link sottostanti:

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